giovedì 27 marzo 2008

Nuove elezioni e prossime infrazioni

Siamo alla kermesse finale di questa continua (sic!) tresca partitico-elettorale. Si, dico "continua" - esattamente come una volta - e aggiungo estenuantemente fedifraga! Non si ha nessuna discontinuità tra una campagna elettorale e l'altra ma una sola, estenuante, appunto, menzogna per lo stra-potere. Il politico italiano continua solo a tirar acqua al proprio mulino, intanto governare è un optional che non ci possiamo permettere! Ma tra un finto governo e l'altro bisogna pur tirar fuori qualcosa di appannaggio per la gente, un qualche straccetto di programma per le allodole!? Non mi spreco a descriver la pochezza di questo nostro nuovo centro, nuova destra, nuova sinistra, etc. ma soffermiamoci sull'ulivo germogliato: il partito democratico. Riporto qui il programma, per quanto riguarda l'Università, un estratto del testo integrale Il programma di governo del Pd che si trova in rete, al sito ufficiale.

Modernizzare le Università e creare una nuova leva di ricercatori

1. L'università deve essere un motore essenziale della mobilità sociale e della crescita.
a. Riduzione del numero di sedi universitarie e promozione della la loro specializzazione in poche discipline, per raggiungere livelli di eccellenza.
b. Modernizzazione delle Università italiane, esaltando la loro autonomia finanziaria, introducendo forme sistematiche di valutazione efficace dell'utilizzo di risorse, incentivi e disincentivi, aumentando la competizione tra gli atenei. Vogliamo portare in 10 anni il trasferimento pubblico per l’università e la ricerca al livello dei Paesi più attivi e vitali nell’economia globale, ma far sì che una quota crescente, fino ad arrivare almeno 30%, sia trasferita tramite valutazione, avvalendosi dell'Agenzia Nazionale della Valutazione dell'Università e della Ricerca istituita dal Governo Prodi.
c. Nell'ambito del sistema nazionale dell'istruzione universitaria, va riconosciuta effettiva autonomia agli atenei e promossa la loro internazionalizzazione, per rompere chiusure baronali e portare l'università italiana nel novero dell'eccellenza mondiale. Ciascun ateneo deve essere libero di assumere personale docente italiano e straniero, di darsi il sistema di governo che ritiene più adeguato, di stabilire le norme per l’ammissione degli studenti, di fissare liberamente le rette.
d. Garantita la funzione pubblica dell'insegnamento universitario, va perseguita la possibilità di utilizzo del regime privatistico per i docenti nuovi assunti, agendo contemporaneamente per un rinnovamento del corpo docente universitario che abbatta l’incertezza dei lunghi precariati.
e. Più concorrenza dal lato della domanda e borse di studio spendibili in qualsiasi università. Sviluppare sistemi per la concessione di prestiti d’onore, la cui restituzione potrebbe essere collegata ai redditi conseguiti dopo la conclusione degli studi. Indirizzare il ruolo delle fondazioni bancarie verso la formazione di capitale umano, con borse di studio e investimenti a favore delle strutture.
f. Potenziamento della rete di Politecnici, che funzioni da dorsale tecnologica del Paese.
g. Progettazione e realizzazione di una grande università telematica pubblica.
h. ERASMUS effettivamente accessibili a tutti gli studenti universitari italiani, sostenendo con adeguate borse di studio coloro che provengono da famiglie non abbienti.

2. Favorire la ricerca non finalizzata,
con l’obiettivo di:
a. creare una nuova leva di giovani ricercatori;
b. investire su questi ricercatori come risorsa per modernizzare il funzionamento delle istituzioni di ricerca;
c. investire nella creazione di quell’”eccesso di capacità” che è precondizione di ogni ricerca finalizzata.
Per il conseguimento di questo secondo obiettivo, serve un programma, gestito da un’agenzia indipendente, per selezionare, con criteri internazionali, 1000 giovani ricercatori (italiani e stranieri) ad alto potenziale, ai quali finanziare altrettante idee di ricerca per un periodo di dieci anni, con contratti di ricerca individuali e adeguato budget per spese di progetto (spesa preventivabile: 800-1000 milioni di euro nel decennio). Non si dovrebbero porre altre condizioni, se non la qualità scientifica dei proponenti e l’accettazione di regole di valutazione di tale qualità nel corso dell'attività.

Per il primo obiettivo son tutte cose sacrosante che quasi tutti predicano da anni ma per il secondo sembra che il prossimo governo, guidato dal Pd, si voglia addirittura mettere a fare il lavoro che alcune nostre Universi
tà stanno ben facendo, mentre altre lo dovrebbero fare!? Questa è pura demagogia.

Ne son passati di governi di centro-sinistra, con "patti per
l'Università" e poi, ancora, promesse elettorali!? Se si fossero già mantenuti i tanto declamati "patti" che cosa resterebbe da promettere alle prossime elezioni ? Ma l'ex governo Prodi gioca a nascondino e non ha ancora neanche provveduto al Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) delle Università per l'anno 2008!! Tanto che il Consiglio Universitario Nazionale ha dovuto ricorrere ad una mozione sul FFO per l’anno 2008. Nella mozione (Sessione n. 17 del 19/02/2008) il CUN rileva la mancata adozione del Piano Programmatico 2008 previsto dall’art. 2 comma 429 della legge Finanziaria ed il grave danno per gli Atenei derivante dalla mancata assegnazione ad oggi dei 550 milioni previsti in Finanziaria. Il CUN ribadisce l’indispensabilità che tali somme vengano assegnate alle Università contestualmente all’adozione del decreto di assegnazione del FFO 2008 e - incredibile sospettarlo ma vero! - che l’FFO 2008 non dovrà essere inferiore al consolidabile 2007 (sic!) dopo i tanto declamati premi alle Università virtuose!?

Facciamo una cosa straordinaria: queste elezioni non votiamo (eh!) riprendiamoci, almeno per questa volta, l'unica liber
tà che nessun partito potrà infrangere co facilmente.