venerdì 29 giugno 2018
Rettori e Direttori
A futura memoria, dal punto di vista del Direttore di un Dipartimento, vorrei condividere con tutti voi una mia personale valutazione sulla campagna elettorale per l’elezione del nuovo Rettore appena conclusa nel mio Ateneo e l'esito di questa.
Durante la campagna elettorale, in veste di Direttore di Dipartimento, ho cercato di assumere una posizione neutrale, contro nessuno e neanche promuovendo nessuno in Dipartimento ma, semmai, eventualmente, facendomi carico di aggiornare i Colleghi e il Personale, mantenendo i contatti con tutti i candidati, posizione che altri Direttori non hanno affatto condiviso, a partire dalla raccolta delle firme. In un Ateneo “ideale” oso immaginare che le cariche istituzionali per eccellenza, quali sono i Rettori e i Direttori di Dipartimento, proprio loro, i Direttori in primis, siano garanti della trasparenza, siano equanimi e sappiano davvero essere i Direttori di tutti, sappiano confrontarsi con le diverse componenti del Dipartimento con il senso di responsabilità e l’equilibrio che s’impone a chi riveste una carica così autorevole e rappresentativa.
Quest'ultimo augurio citato in corsivo ma riferito al nuovo Rettore, compare, abbastanza paradossalmente, in una presunta lettera, abbozzata e poi subito abortita, lettera che avrebbe avuto come mittenti noi Direttori, indirizzata all’Ateneo, in merito alla campagna dell'ultimissima ora; ma tale lettera avrebbe dovuto essere il presupposto da cui partire e non una conclusione, se avessimo veramente e giustamente voluto cogliere l’occasione per fare un passo verso l’Ateneo “ideale”. Il nostro Ateneo non è ideale ma possiamo sforzarci (e molto) per renderlo migliore! Come? Istituendo dei contesti di vero confronto e dei meccanismi di garanzia, soprattutto in campagna elettorale. Ad esempio, regolamentando meglio le raccolte di firme, in modo da non concedere la possibilità a nessuno di mettere sotto scacco nessuno. Certamente, il ruolo costitutivo dei Direttori e dei Dipartimenti deve essere ancora pienamente riconosciuto in questo Ateneo: bisogna che i Direttori non possano venir concepiti come strumenti di governo da parte del Rettore e i Dipartimenti siano maggiormente autonomi ma pure responsabili delle loro scelte.
Dunque, il mio auspicio è che il prossimo Rettore sappia davvero essere il Rettore di tutti, anche dei suoi avversari, che sia autorevole ma anche responsabile e super partes, e, infine, che possa rappresentare l'Ateneo con indipendenza, anche da quelle fazioni elettive che potrebbero presumere di condizionarlo nelle sue scelte. L’augurio per il nostro nuovo Rettore, il Prorettore Vicario e i suoi stretti collaboratori è che siano fortemente coesi sulle ineludibili linee fondamentali di quel suo programma che necessariamente parte, a mio avviso, dal rinnovamento del rapporto tra Rettore e Direttori.