martedì 18 luglio 2017

TAR vs UMI: Lettera aperta al Direttore Responsabile del Notiziario dell’UMI


Caro Direttore Responsabile del Notiziario dell’UMI

come anche evidenziato nell'articolo Bestiario ASN 2.0 il TAR aveva già esplicitamente menzionato il concetto di "difetto di motivazione". Ti vorrei ora informare che tale concetto è stato nuovamente ribadito in una recente sentenza che ha accolto il ricorso di alcuni candidati geometri e analisti ASN 2.0 e che recita come segue:

"Ritenuto che tali affermazioni, anche per la loro contraddittorietà, oltre che per la loro evidente genericità, non consentano al candidato di avere sicura contezza dell’avvenuta valutazione delle sue opere e della ragione per cui esse non sono state ritenute degne di giudizio positivo, per il che occorre che le Commissioni espongano in modo chiaro, completo e sintetico le ragioni di idoneità o non idoneità all’abilitazione, fondate sulla analitica valutazione degli elementi di giudizio (fra i tanti precedenti della sezione, cfr. sentenza n. 11500\2014). Ritenuto pertanto che il negativo giudizio impugnato debba essere annullato, e che il ricorrente debba essere sottoposto dal MIUR a nuova valutazione nel termine di giorni trenta dalla notificazione o comunicazione della presente sentenza da parte di Commissione in composizione del tutto diversa da quella che ha operato (...)"

In attesa dell'esito della rivalutazione possiamo certamente sottolineare un primo evidente fatto: tale sentenza si colloca a favore dei firmatari della lettera di protesta ovvero a conferma che la lettera si colloca nel giusto anche secondo le leggi dello Stato. Secondo quanto da te comunicato il parere in merito alla non pubblicazione della lettera di protesta "condiviso appieno dagli organi direttivi dell'UMI e sposato dall'Assemblea dei soci" era che l'UMI non poteva, in alcun caso, permettersi di correre un rischio di essere citata in azioni legali. Per questo motivo, e nessun altro, la lettera di protesta non sarebbe stata pubblicata sul Notiziario UMI. In ogni caso - come tu hai ricordato - la politica editoriale delle lettere all’UMI ha sempre previsto "assenza di toni e considerazioni che possano anche solo lontanamente risultare lesive nei confronti di persone e/o leggi dello Stato".

Sembra del tutto evidente che la recente sentenza del TAR rimuova interamente qualunque ipotesi che l'UMI possa essere coinvolta in azioni legali visto che proprio il diritto a una motivata valutazione a cui ci appelliamo risulta ristabilito in una sentenza del TAR. Suppongo che, di conseguenza, gli organi direttivi dell'UMI e l'Assemblea dei soci siano ora favorevoli alla pubblicazione della nostra lettera di protesta.

Cordialmente, L. Barbieri Viale