martedì 12 ottobre 2010

Sulla Riforma: una lettera alla Facoltà di Scienze


Cara Preside e Colleghi,


il Consiglio di Facoltà aveva stabilito il rinvio al 15 ottobre dell’inizio delle lezioni e aveva altresì stabilito di dedicare il primo giorno di lezione alla presentazione dell’offerta formativa e delle modalità di erogazione della stessa oltre che delle conseguenze determinate dal sottofinanziamento alle Università e alla Ricerca.

Questo implica che, se il calendario ufficiale delle lezioni inizia il 15, i docenti che hanno lezione in quel giorno dovranno contare le loro ore di lezione sul registro delle lezioni o saranno "costretti" a scioperare (!?) Non credo si possa fare altrimenti o sbaglio ? E così nei giorni a venire ...

Lo slogan di oggi "Mettiamo le tende" dei ricercatoridi Ingegneria "La Sapienza" occupata segue la dichiarazione "Metteremo a repentaglio la didattica italiana" sepre dei ricercatori de "La Sapienza" Oltre agli scontri del "No Gelmini day" a Milano, Mercoledì 13 ottobre si terrà inoltre l'Assemblea Generale di Città Studi e questa settimana vedrà anche "l'assedio" di Montecitorio il 14 ottobre in occasione dell'inizio della discussione sulla Riforma e terminerà con la grande manifestazione del 16 ottobre indetta dalla Fiom. E forse così ci saranno i giorni 18, 19 ...

Sebbene il Consiglio di Facoltà sembra aderire alla protesta contro il sottofinanziamento alle Università e alla Ricerca, che condivido, e non necessariamente contro la Riforma, la protesta dei ricercatori sembra focalizzata contro la Riforma. La protesta dei ricercatori si esprime con la indisponibilità a svolgere compiti didattici non obbligatori e non previsti dalle mansioni definite dalla legge cosa che personalmente ho sempre fatto da ricercatore per poter fare ricerca.

Capisco dunque la forma di protesta dei ricercatori anche se credo che sia male indirizzata e che sia invece veramente auspicabile che questa Riforma -- la meno peggio che abbia mai visto -- vada a buon fine: la vera tragedia sarebbe il contrario. Questa Riforma è stata preceduta da un lungo blocco dei concorsi e la situazione si aggrava enormemente se lo sblocco viene associato a un massiccio reclutamento "ope legis".

Insieme al prolungamento del blocco e il sottofinanziamento cronico all'Università e alla Ricerca, ci si potrebbe trovare anche senza Riforma: una consolidata ottima scusa per il governo e quelli a venire.
Il conseguente vuoto legislativo potrebbe per contro prolungarsi di nuovo per anni, rendendo di fatto l'Università sempre meno "giovane" e quindi meno competitiva.

Cari Saluti.