Sembra che qualcosa si stia muovendo visto che ieri la Crui ha sottoscritto il "Patto". Con la Mozione CRUI del 12 settembre 2007 si è sgombrato il campo e rimandato, di comune accordo con i ministri, alla Legge finanziaria 2008 il compito di avviare quell'ormai ineludibile azione di riforma dell'Università pubblica.
Nel frattempo una nuova legge ha già conferito maggiori poteri alle università francesi! Le due camere del parlamento francese, l'Assemblea nazionale e il Senato, hanno definitivamente approvato una legge (in data 1 Agosto!!) intesa a concedere maggiore autonomia alle università francesi.
Le università, in base alla nuova legge, avranno maggiore libertà di decidere le proprie necessità in termini di bilancio e di personale, per la prima volta avranno la possibilità di possedere e gestire beni immobili e istituire fondazioni per reperire fondi, e potranno ottenere finanziamenti anche da fonti private come le aziende. Si stima che le università acquisiranno la piena autonomia nel giro di cinque anni.
L'intento della nuova legge è di promuovere l'innovazione e la ricerca in Francia. "Il governo vuole università aperte e dinamiche", ha affermato il ministro francese per l'Istruzione superiore e la Ricerca, Valerie Pecresse. "Un'università aperta ha una molteplicità di rapporti con numerosi partner, pubblici e privati."
La giovane ministra Pecresse ha aggiunto che la nuova legge segna l'inizio di una rivoluzione culturale. Nei prossimi cinque anni, saranno stanziati 5 Mrd EUR extra per rilanciare il sistema di istruzione superiore del paese. Il finanziamento sarà destinato a migliorare le condizioni di vita degli studenti e le opportunità di carriera del personale universitario; inoltre, servirà ad ammodernare i campus universitari e a fornire maggiore sostegno a giovani ricercatori e studenti universitari.
L'Associazione delle università europee EUA ha accolto con favore la decisione del governo francese di aumentare i poteri delle università. "Quello dell'autonomia è uno dei temi fondamentali per le università di tutta Europa, e non solo in Francia", ha affermato il Segretario Generale dell'EUA Lesley Wilson in una dichiarazione rilasciata in luglio.
L'autonomia è uno dei cinque pilastri di una dichiarazione dell'EUA, intitolata Le università d'Europa oltre il 2010: diversità con un obiettivo comune che in particolare afferma:
"l'adattabilità e la flessibilità richieste alle università al fine di rispondere ad una società in continuo cambiamento e alle sue necessità dipendono principalmente da un aumento dell'autonomia e da finanziamenti adeguati, che permettano loro di avere uno spazio all'interno del quale trovare il proprio posto. L'obiettivo comune di contribuire allo sviluppo dell'Europa non si contrappone alle diversità; al contrario, tale obiettivo richiede a ciascuna università di definire e perseguire la propria missione e, in tal modo, di provvedere collettivamente al soddisfacimento dei bisogni tanto dei singoli paesi quanto dell'Europa intera. L'autonomia presuppone il controllo di importanti risorse quali i beni mobili e immobili e il personale; implica, inoltre, la volontà di assumersi responsabilità non solo di fronte alla comunità universitaria interna - personale docente e non docente e studenti - ma anche verso l'intera società."
Segnalo le seguenti pagine per seguire, confrontare e approfondire l'iter francese:
- Il sito Nouvelle Université riguarda appositamente la nuova legge;
- mentre al Site du Ministére si trovano altre informazioni.
Riusciranno i nostri politici a restare al passo e non perdere il treno delle riforme universitarie che corre molto veloce in Europa ?
L'interrogativo è quasi una forma retorica visto che siamo già in grave ritardo e tira aria di tempesta sull'attuale governo.
Un saluto. Luca Barbieri Viale.