mercoledì 12 settembre 2007

Patto per l'Università e la Ricerca

Oggi il primo post su questo nuovo spazio: infatti il 12 settembre, in sede CRUI dopo la firma del "Patto" il Ministro del Tesoro e quello dell'Università incontrano i Rettori.

Segnalo l'articolo Premio di 350 milioni agli atenei virtuosi di Mario Sensini sul Corriere della Sera del 3 Agosto 2007 che riporta una Conferenza Stampa dei Ministri Fabio Mussi e Tommaso Padoa-Schioppa che si è svolta presso la Sala Stampa di Palazzo Chigi, il 2 Agosto, per la presentazione di un Patto per l'Università e la Ricerca: una lettera congiunta unitamente ad un documento della Commissione tecnica per la Finanza Pubblica sulle misure per il risanamento finanziario e l'incentivazione dell'efficacia e dell'efficienza del sistema universitario. Tutto reperibile al sito del Corriere e del Governo.

Ho letto il documento e mi sembra buono: almeno nelle intenzioni riafferma gli assi portanti di "Autonomia" "Programmazione" e "Valutazione" e quindi va verso una differenziazione delle risorse in base al merito. Inoltre si delinea un aumento delle tasse universitarie, ove sia il caso, con il vincolo d'investire una parte dei proventi in servizi per gli studenti.

Da un punto di vista tecnico bisogna attendere cosa realmente sarà possibile fare in finanziaria. Da un punto di vista politico, comunque, si possono facilmente prevedere almeno i seguenti ostacoli:

  • il mondo accademico, la Crui, non saranno certo "unanimi" nel sottoscriverlo con Rettori che cercano di sottrarsi al processo valutativo e mantenere i finanziamenti "a pioggia" e i molti professori ben contrari ad accettare una qualunque possibile futura "punizione";
  • vaste aree della sinistra saranno certamente contrarie ad aumentare le tasse; segnalo che Fabio De Nardis e Domenico Jervolino in un articolo su "Aprile" del 3 Agosto dal titolo Finalmente Padoa Schioppa si accorge dell'Università pubblica, il Corsera ancora no esprimono già un certo disappunto:

[Ci dispiace però che un grande giornale come il Corriere della Sera dia al processo una lettura tutta ideologica affermando, attraverso la penna di Mario Sensini, che il Governo propone alle Università "un patto per l'efficienza e la meritocrazia" due espressioni assenti nel documento e che non rappresentano semplicemente una modalità di azione ma un intero modello di società lontano da quello espresso dall'alleanza politica a cui Rifondazione comunista a scelto di aderire. Non è un caso che già in occasione dei tavoli programmatici per la definizione del programma dell'Unione sui settori della conoscenza si decise esplicitamente di non usare mai l'espressione meritocrazia [...] (sic!) Fortunatamente il documento diffuso dal Governo non vuole essere un testo chiuso ma sarà oggetto di discussione tra le forze della maggioranza e nel mondo universitario prima che ogni ipotesi sia tradotta in norme o comportamenti vincolanti. In questa prospettiva, Rifondazione comunista esprime subito la sua assoluta contrarietà a ogni proposta di aumentare le tasse studentesche, convinta che il compito dello Stato sia quello di garantire e non vincolare i margini del diritto allo studio.]

Insomma la meritocrazia resterà il perno della questione: aumentare le tasse e ridistribuire in base al merito o finanziare gli Atenei in base al merito significa anche permettere ad un maggior numero di studenti meritevoli di usufruire e generare eccellenza. Il garantismo che si adotta strumentalmente in un modo o nell'altro è la tomba della vera giustizia sociale e dell'innovazione scientifica. Bisogna sostenere con impegno un corretto orientamento politico-culturale che renda nuovamente accettabile e significativo esser meritevoli in una società che ha perso la gioia di scoprire e rinnovare; altrimenti, si può smettere di competere e restare definitivamente isolati dal resto del mondo tecnologicamente e culturalmente avanzato.

Cordialmente, Luca Barbieri Viale.